lunedì 2 novembre 2020

DELLA "SPALLA IN DENTRO"

 


Abbiamo sopra detto che il trotto è la base della prima scioltezza e della prima obbedienza che si devono dare ai Cavalli, e questo principio è generalmente riconosciuto da tutti gli abili écuyers; ma questo stesso trotto, sia esso su una linea diritta, sia su dei circoli, non dona alla spalla ed alla gamba del Cavallo che un movimento in avanti quando si muove sulla linea dirit­ta, e un po' circolare della gamba ed della spalla esterne, quando cammina sul cir­colo, ma non arriva a dare un movimento sufficientemente incrociato di una gamba sopra l'altra, che è l'azione che deve fare un Cavallo addestrato che cono­sce i talloni, ossia che va liberamente di lato alle due mani.

Per ben comprendere questo, bisogna sapere che le spalle e le gambe di un Cavallo hanno quattro movimenti. Il primo è quello della spalla in avanti, quan­do cammina dritto davanti a sé. Il secondo movimento è quello della spalla in die­tro, quando egli arretra. Il terzo movimento è quando solleva la gamba e la spal­la sul posto, senza avanzare né arretrare, che è l'azione del piaffer e il quarto è il movimento circolare e incrociato, che devono fare la spalla e la gamba del Cavallo quando egli gira stretto o va di lato.

I   tre primi movimenti si acquisiscono facilmente con il trotto, l'alt e i passi indietro; ma l'ultimo movimento è il più difficile, perché in quest'azione il Cavallo, essendo obbligato ad incrociare e ad accavallare la gamba esterna al di sopra di quella interna, se in questo movimento il passaggio della gamba non è avanzato né circolare, il Cavallo si tocca la gamba che posa a terra e sulla quale egli si appoggia ed il dolore del colpo può nuocergli o almeno fargli prendere una falsa posizione: ciò che succede sovente ai Cavalli che non sono abbastanza sciol­ti di spalle. La difficoltà di trovare regole stabilite per dare alla spalla ed alla gamba la facilità di questo movimento circolare di una gamba al di sopra dell'al­tra, ha sempre messo in imbarazzo gli Écuyers, poiché senza questa perfezione un Cavallo non può girare facilmente, né sfuggire ai talloni con grazia.

Al fine di approfondire bene la lezione di spalla in dentro, che è la più difficile e la più utile di tutte quelle che si devono usare per ammorbidire i Cavalli, biso­gna esaminare ciò che hanno detto il Signor de la Broue e il Duca di Newcastle riguardo al circolo che, secondo l'ultimo, è il solo mezzo per sciogliere perfetta­mente le spalle di un Cavallo.

«Il Signor de la Broue dice che tutti gli umori e la complessità fisica dei Cavalli non sono adatti a questa sottomissione eccezionale, che consta nel girare sempre sui circoli per scioglierli, e non essendo le loro forze in grado di compiere tanti giri tutto d'un fiato, essi si disgustano e si irrigidiscono sempre di più, invece di scio­gliersi».



Duca di Newcastle si spiega così:

«La testa in dentro, con la groppa in fuori, su un circolo, mettono immediata­mente un    Cavallo sul treno anteriore, egli prende l'appoggio e si ammorbidisce estremamente di spalle, etc »

«Trottare e galoppare con la testa all'interno e la groppa in fuori, fa andare tutto il treno anteriore verso il centro, ed il posteriore si allontana, essendo le spalle più caricate che la groppa».

«La spalla non può sciogliersi se, lavorando, la gamba posteriore interna non è avanzata e non si avvicina alla gamba posteriore esterna».

Si osserva, seguendo il ragionamento di questi due grandi uomini, che l'uno e l'altro hanno accettato il circolo, ma il Signor de la Broue non se ne serve sempre, e preferisce spesso il quadrato.

Per quanto riguarda il Duca di Newcastle, per il quale il circolo è la lezione pre­ferita, egli stesso ammette gli inconvenienti che si incontrano quando dice che nel circolo con la testa all'interno e la groppa in fuori, le parti anteriori sono più obbli­gate e più contratte di quelle posteriori e che questa lezione mette un Cavallo sulle spalle.

Questa confessione, che l'esperienza conferma, prova evidentemente che il cir­colo non è il mezzo per sciogliere perfettamente le spalle, poiché una cosa con­tratta ed appesantita dal proprio peso non può essere leggera; ma una grande verità che questo illustre autore ammette, è che la spalla non può sciogliersi se la gamba posteriore interna non è avanzata e non si avvicina, marciando, alla gamba posteriore esterna, ed è questa giudiziosa nota che mi ha fatto cercare e trovare la lezione della spalla in dentro, di cui ora diamo spiegazione.



Quando un Cavallo saprà trottare liberamente sul circolo e sulla linea diritta, alle due mani, quando saprà, sulle stesse linee, marciare con un passo tranquillo e uguale e quando sarà stato abituato a dare degli alt e delle mezze-fermate ed a portare la testa all'interno, bisognerà allora condurlo al piccolo passo, lento e un po' raccorciato, lungo la parete e piazzarlo in modo che le anche descrivano una linea e le spalle un'altra. La linea delle anche deve essere vicino alla parete e quel­la delle spalle staccata ed allontanata dal muro di circa un piede e mezzo o due, tenendo il Cavallo piegato alla mano a cui egli va. Vale a dire, per spiegarmi in modo più familiare, che invece di tenere un Cavallo del tutto dritto di spalle e di anche sulla linea dritta, lungo il muro, bisogna fargli girare un po' la testa e le spalle all'interno, verso il centro del maneggio, come se effettivamente si volesse girarlo del tutto, e quando è in questa posizione obliqua e circolare bisogna farlo marciare in avanti lungo il muro, aiutandolo con la redine e la gamba interne, cosa che egli non può assolutamente fare in questa attitudine senza incrociare ed acca­vallare la gamba anteriore interna al di sopra di quella esterna e, ugualmente, la gamba posteriore interna al di sopra di quella posteriore esterna, come è facile vedere nella figura della spalla in dentro che si trova all'inizio di questo capitolo e nella rappresentazione grafica della stessa lezione, che renderanno la cosa anco­ra più comprensibile.

Questa lezione produce così buoni effetti che io la tengo come la prima e l'ulti­ma di tutte quelle che si possono dare al Cavallo per fargli prendere una completa scioltezza ed una perfetta libertà in tutte le sue parti. E ciò è così vero che un Cavallo, che sarà stato ammorbidito seguendo questo principio e guastato poi alla scuola o da qualche ignorante, se verrà rimesso per qualche giorno a questo eser­cizio da un uomo di Cavalli, questi lo ritroverà ancora morbido e facile come prima.

1°. In primo luogo questa lezione scioglie le spalle, poiché, a ciascun passo che il Cavallo fa in questa attitudine, la gamba anteriore interna incrocia ed accaval­la, in avanti e al di sopra, quella esterna ed il piede interno si va a posare al di sopra del piede esterno e sulla stessa linea di questo piede, e il movimento a cui la spalla è obbligata in questa azione, fa necessariamente agire le molle di questa parte, come è facile da comprendere.

2° La spalla in dentro prepara un Cavallo a mettersi sulle anche, poiché a cia­scun passo che egli fa in questa posizione, porta in avanti sotto al ventre la gamba posteriore interna e va a posarla al di sopra di quella posteriore esterna, cosa che non può fare senza abbassare l'anca: egli è dunque sempre su di un'anca ad una mano e sempre sull'altra all'altra mano e, di conseguenza, impara a piegare i gar­retti sotto di sé, cosa che si chiama: essere sulle anche.



   3° Questa stessa lezione dispone un Cavallo a sfuggire i talloni, poiché, a cia­scun movimento,       essendo obbligato ad incrociare e passare le gambe luna al di sopra dell'altra, tanto quelle anteriori, quanto quelle posteriori, egli acquisisce mediante ciò la facilità di accavallare bene le braccia e le gambe alle due mani; cosa necessaria per andare liberamente di lato. Di modo che quando si porta un Cavallo in spalla in dentro a mano destra, lo si prepara a sfuggire i talloni a mano sinistra, poiché è la spalla destra che si ammorbidisce in questa posizione e quan­do lo si mette in spalla in dentro a mano sinistra, è la spalla sinistra che si scioglie e che lo prepara a ben passare la gamba sinistra, per andare facilmente di lato a mano destra.

Per cambiare di mano nella lezione di spalla in dentro: per esempio da destra a sinistra, bisogna conservare il piego della testa e del collo e, lasciando la parete, far camminare il Cavallo diritto di spalle e di anche su una linea obliqua, sino a che egli sia arrivato, mantenendo questa posizione, alla parete opposta; e là biso­gnerà piazzargli la testa a sinistra e le spalle in dentro e staccate dalla linea della parete, allargandolo e facendogli incrociare le gambe interne a questa mano al di sopra di quelle esterne, lungo il muro e allo stesso modo che abbiamo appena spiegato per la destra.

Siccome il Cavallo avrà delle difficoltà nell'esecuzione delle prime lezioni di spalla in dentro, che manifesterà sia mettendo la groppa troppo all'interno, sia, al contrario, girando troppo le spalle in dentro e lasciando la linea della parete, per evitare l'obbligo di passare ed incrociare le gambe, in una posizione che mantie­ne i suoi muscoli in una continua contrazione, che lo infastidisce quando non è abituato, allora il circolo deve servire come rimedio a queste difese. Lo si condur­rà dunque al piccolo passo su una cerchio largo, e gli si ruberanno di quando in quando dei passi incrociati delle gambe interne al di sopra di quelle esterne, di modo che, allargando sempre più il circolo, si arriverà insensibilmente sulla linea della parete ed il Cavallo si troverà nella posizione di spalla in dentro e in questa attitudine gli si farà fare qualche passo in avanti lungo il muro; poi lo si arreste­rà, gli si piegheranno il collo e la testa, facendo giocare il morso nella bocca con la redine interna, lo si accarezzerà e lo si congederà.

Se succede che un Cavallo si ritiene e si difende per malizia, non volendo arren­dersi a questa lezione, bisognerà abbandonarla per qualche tempo e ritornare al trotto disteso e ardito, tanto sulla linea diritta che su dei circoli; quando sarà arrendevole, lo si rimetterà al passo a spalla in dentro sulla linea della parete, se esegue bene qualche passo, bisognerà fermarlo, accarezzarlo e scendere. Quando il Cavallo incomincerà ad obbedire alla lezione di spalla in dentro alle due mani, gli si insegnerà a fare bene gli angoli, la parte più difficile di questa lezione. Per questo bisognerà in ciascun angolo, ossia alla fine di ciascuna linea diritta, far entrare le spalle nell'angolo, mantenendogli la testa piazzata all'interno; e nel momento in cui le spalle girano sull'altra linea, bisogna far passare a loro volta le anche, nel medesimo punto dove sono passate le spalle. È con la redine interna e la gamba interna che si porta il Cavallo in avanti nell'angolo; ma, nel momento in cui lo si gira sull'altra linea, bisogna che ciò avvenga con la redine esterna, por­tando la mano all'interno, e cogliere il momento in cui la gamba interna è solle­vata e sta per posarsi, in modo che, ruotando la mano in questo momento, la spal­la esterna possa passare sopra quella interna e siccome l'aiuto per girare è una specie di mezza-fermata, bisogna, mentre si ruota la mano, cacciarlo un po' in avanti con il polpaccio. Se il Cavallo rifiuta di passare la groppa negli angoli, tenendosi largo dietro e appoggiandosi con forza alla gamba interna (difesa comune nei Cavalli), sarà necessario pungolarlo con il tallone interno nello stesso momento in cui si gireranno le spalle sull'altra linea. Ecco, secondo me, ciò che si chiama prendere gli angoli e non, come fa la maggior parte dei Cavalieri, che si accontentano di far entrare la testa e le spalle nell'angolo e tralasciano di far pas­sare la groppa, in modo che il Cavallo gira tutto d'un pezzo invece di far passare le anche dopo le spalle; il Cavallo, in questo passaggio di spalle e di anche, si ammorbidisce non soltanto in queste due parti, ma anche ai fianchi, la cui sciol­tezza aumenta di molto l'agilità delle molle delle altre sue parti del corpo.



Se si esaminano la struttura e la meccanica del Cavallo, facilmente ci si persua­derà dell'utilità della spalla in dentro e si converrà che le ragioni che io adduco per legittimare questo principio, sono offerte dalla natura stessa che non si smen­tisce mai quando non la si contrasta al di là delle sue forze. E al contempo, se si fa attenzione all'azione delle gambe del Cavallo che si muove su un circolo, con la testa in dentro e la groppa in fuori, sarà facile capire che sono le anche quelle che acquistano la scioltezza che si pretende dare alle spalle per mezzo del circolo; poi­ché è certo che la parte che fa un movimento più ampio è quella che si ammorbi­disce di più. Io approvo dunque il circolo per dare ai Cavalli la prima scioltezza ed anche per castigare e correggere quelli che si difendono per malizia, mettendo la groppa in dentro, a dispetto del Cavaliere; ma ritengo inoltre la spalla in den­tro una lezione indispensabile per ammorbidire le spalle e donare loro la facilità di passare liberamente le gambe una sopra l'altra, abilità che dovrebbero avere tutti i Cavalli che si dicono ben messi e ben addestrati.

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