Conviene poi cingerci la spada al fianco, che è la parola di Dio che taglia da due lati. Gladius bis acutus. Del che san Paolo dice: Etgladium spiritus quodest verbum Dei. Prendete il gladio dello spirito che è la parola di Dio. Questo gladio taglia da due lati, in quanto ha il potere di perdere ed uccidere il corpo e l'anima, come sta scritto nel Vangelo. Noi dobbiamo sempre tenere questo gladio nelle nostre mani, come dice David: Et gladii ancipites in manibus eorum. E per fare che cosa? Adfaciendam vindictam in nationibus. Per fare vendetta delle nazioni contrarie all'anima. E chi metterà in pratica ciò? Madonna giustizia, poiché è scritto di Nostro Signore Gesù Cristo, che è la parola di Dio: Et eritjustitia cingu-lum lumborum ejus. La giustizia sarà la cintura delle sue reni. E questa virtù deve proprio essere posta attorno alle reni, che sono la parte e la zona da cui provengono i maggiori assalti all'anima per la potenza del molto abominevplepeccato di lussuria. Di ciò è testimone David, quando dice: Quondam lumbi mei impleti sunt illusionibus. Le mie reni, dice, sono piene di illusioni, cioè di pensieri carnali o piaceri e polluzioni che hanno in esse la loro sede e la loro forza, come è scritto in Giobbe: Virus ejus in lumbis ejus. La forza del nemico sta nelle reni dell'uomo, poiché la lussuria è il peccato attreaverso il quale il nemico porta la maggior parte delle persone alla perdizione. Così è necessario che madonna giustizia vi tenga la sua sede ed impugni sempre il gladio tagliente, ossia la parola di Dio, per fare giustizia e vendetta dei ladroni che vogliono rapire all'anima il nobile e prezioso tesoro della castità; poiché, dove la giustizia regna forte, comunemente i ladroni non osano manifestarsi né farsi vedere.
Così avviene dell'anima che in ogni tempo fa giustizia di tutti i movimenti malvagi, delle suggestioni e tentazioni della carne, del mondo e dei nemici; con il gladio tagliente, che è la parola di nostro Signore Dio, essa taglia e tronca quei desideri, inclinazioni e cogitazioni disordinate che sopraggiungono. Poiché non appena si accorge dei loro inganni e dei loro assalti, essa prende la parola di Dio e le autorità della Sacra Scrittura con le quali caccia lontano e fa arretrare tutti i suoi nemici, come fece Nostro Signore quando il nemico lo tentò con le tre tentazioni nelle quali sono comprese tutte le altre; egli non gli rispose nulla, salvo portare la parola di Dio e le autorità della sacra Scrittura contenute nel libro dell'Esodo, che il nemico non può sopportare e dalle quali fu vinto e cacciato come da un gladio tagliente; egli lasciò Nostro Signore e se ne andò confuso. Così avviene dell'anima che in tutte le tentazioni manda avanti la parola di Dio, la quale, come dice san Paolo, è più affilata di un rasoio inclinato o di un gladio tagliente dai due lati: Vivus est enim fermo Dei, et efficax, et penetrabilior omni gladio ancipiti, ecc.. È quindi una cosa sicura tenere questo gladio sempre cinto al fianco con la cintura di giustizia e pendente dalla parte sinistra contro le reni e le cosce, ove risiedono gli avversari più pericolosi dell'anima.
Per questo la Scrittura dice che LX uomini, i più forti del popolo d'Israele, circondavano il letto di Salomone che rappresenta Gesù Cristo, il quale riposa nel cuore dell'anima devota come la spada nel suo fodero. E ognuno di quegli uomini forti teneva il suo gladio e la sua spada sulla coscia (propter timores nocturnos), contro gli assalti dei nemici che avvengono comunemente di notte, ossia la notte del peccato o dell'ignoranza, poiché il peccato di lussuria si commette più comunemente di notte, nelle tenebre e in luogo oscuro persino tra persone sposate, che possono usare della natura senza peccato ma a condizione che lo facciano con una buona intenzione e senza oltraggio; e la ragione viene fornita da sant'Agostino, nel libro La Città di Dio, per indicare la trasgressione dei primi genitori di cui sono debitori tutti coloro che discendono da essi per seme di uomo e di donna. Il fodero di questa spada è il cuore umano in cui devono continuamente risiedere le parole di Dio.
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